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di Claudia Maffei In questa settimana così importante, Radio Concreta mi ha permesso di parlare di me, di voi, di noi e di loro. L’ho fatto con il cuore, perché tutti ne abbiamo uno che non solo ci tiene in vita, ma che batte più forte quando ci innamoriamo, quando abbiamo paura, quando corriamo, quando ci emozioniamo. E’ un cuore del quale ognuno di noi dovrebbe prendersi cura, un cuore che dovrebbe ospitare le pers

di Chiara Gambassi Eccomi alla conclusione di questa settimana da DJ… un grazie immenso e caloroso alla famiglia di Segni Concreti, a D e C che mi hanno lanciato questa sfida e coinvolto in questo progetto. Saluto con molto affetto tutti quelli che hanno dato uno sguardo alla pagina durante questa settimana che mi ha vista protagonista della pubblicazione e spero che si sia accesa qualche “lampadina”, anche solo di c

di Marco Paoletti     Ringrazio Segni Concreti per la divertente opportunità. Paradossalmente avevo un pò di ansia, stiamo parlando sempre di dire qualcosa di personale in casa di altri. Non bisogna mai perdere la propria personalità ma serve il rispetto di chi ti ospita. Spero di aver comunicato entrambe le cose. Lo dico perchè non è facile parlare attraverso la musica, eppure è uno dei mezzi di comunicazi

di Federica Bacci Concerto dei Blue a Lucca, 2003. La mia vera iniziazione alla musica è stata quella. È da lì che ho capito che una delle cose che mi fa sentire più viva è andare ai concerti. È una metafora della vita, no?! Tu stai lì in piedi ore ed ore sotto il sole cocente ad aspettare quelle sue ore di live che quando arriveranno dureranno 10 minuti. Sei sporco, stanco, non ti senti più le gambe ma sei felice. &

di Chiara Caciotti La musica per me è sempre stata un rifugio. C’è chi giustamente ne esalta le potenzialità comunicative, chi ne rimarca l’essenza di linguaggio universale. Per me è sempre stato in assoluto l’aspetto più intimo e privato della mia vita. Ho studiato canto per dieci anni. Lungo tutto quel periodo non ho mai pensato, come fa generalmente chi studia musica, che potessi dare qualcosa agli alt

di Tommmaso Olmastoni Nella vita succedono cose e situazioni che ti fanno sobbalzare. Ti tolgono ogni sicurezza accumulata, ogni fiducia, tutto rischia di andare in frantumi. La facoltà di non capire, la possibilità di non sentire solo facoltà che prima o poi vorremmo avere tutti, e a volte l’infelicità può essere preziosa per capire cosa non vogliamo più. In queste situazioni bisogna ripartire da se stessi e dagli a

di Martina Sciamplicotti La musica è una delle poche cose in grado di travalicare ogni barriera. Parla dell’essere umano all’essere umano ma riesce a prescinderne, gli sopravvive, abbatte ciò che per noi è prigione: lo spazio, il tempo, le convenzioni. La musica è un pilastro imprescindibile per ogni vita umana. Ho partecipato perché da un po’ di tempo mi guardo in uno specchio che rimanda l’i

di Tommaso Olmastroni La musica per me è sempre stata un rifugio, un approdo sicuro, un amico fidato e, soprattutto, un mezzo di comunicazione attraverso il quale sono riuscito spesso a esprimermi in circostanze in cui, con le parole non sarei riuscito. Concludo con questa canzone, per me tra le più belle degli Afterhours, perché cantarla in tre è stata una delle emozioni più grandi che abbia mai provato. Tommaso &nb

di Giancarlo gerami Il bello della musica è che quando ti colpisce non senti il dolore. È proprio vero che il tempo passa alla svelta quando ci si diverte. In questa settimana mi sono divertito veramente tanto a dare una nota positiva alle nostre giornate. Per me la musica è qualcosa di speciale, in grado di catapultarmi in un mondo parallelo in grado di adagiarsi perfettamente alle emozioni che vivo in quell’i

di Giulia Donato Ho iniziato questa avventura da “dj” seguendo il consiglio di un amico. Oltre ad essere divertente è anche stato un modo diverso di presentarmi attraverso la musica, che rispecchia la nostra persona e il nostro stato d’animo. È come il nostro miglior amico, che ci è sempre vicino e ci accompagna nella nostra vita, sia nel bene che nel male. Allora mi viene da dire: “Che mondo