di Laura Prinzi Erano gocce, esili e corpose, smarrite e cedute da qualcosa che non poteva trattenerle. Forzo la mia memoria uditiva, ed ecco, il primo percepito del ritmo è lì, in quel delicato cadere, in quel ritmato battere, in quel dolce amaro perdersi. Da quel momento la musica è stata linfa, incanto, ma soprattutto trasporto verso l’altro, verso la bellezza di armonie che non possono essere se non etiche, di piena e profonda empatia. La goccia è divenuta in me canto, voce, talvolta arrabbiata, nevrotica, isterica o soffusa, mielata, ma sempre usata per scrostare l’invisibile da persone, eventi, narrazioni. Ho scelto pertanto di proporvi un (in)canto di voci femminili
di Mari Mar Gomez Radio Concreta è stata una proposta che mi ha stupito e mi è piaciuta subito, ringrazio per l’opportunità. Sono una italiana del mondo, nata in Venezuela ma con il cuore in tante città dove ho vissuto, dove la musica è importante, è parte della vita, segna i diversi passaggi, in alcune delle canzoni che vi ho fatto sentire questa settimana ci sono piccoli segni. La fotografia di famiglia è la mia professione e per fotografare i neonati uso la musica e la consiglio a tutti i genitori per rasserenare i propri piccoli. Il progetto di radio concreta di questa settimana mi ha aiutato a sopravvivere alle terribili notizie che quotidianamente ci arrivano dalla mia ama
di Letizia Cirillo Grazie a Segni Concreti per avermi affidato Radio Concreta in questi giorni. Non è facile scrivere di questa settimana di brani a tema diversità, migrazione e confini senza dire delle banalità. Credo che partirò da me stessa, come hanno fatto le persone intervistate per la campagna “Sogni Concreti” (la vedrete presto on line). Il mio sogno è non avere mai paura. Paura che qualcuno faccia del male a me o a chi mi sta vicino. Paura di perdere la libertà di dire quello che penso. Paura di non poter andare dove voglio. Paura di non poter abbracciare quelli che amo. Paura di rimanere sola. E’ tanta roba lo so… però se ci pensate sono cose &
di Marco Bertini …siamo partiti dal concetto di selezione/compilation e da tutte le indicazioni che dovrebbero permetterci di compilarne una (o tante) ad hoc. Da ricordare pero’ la componente più importante, quella che sicuramente farà la differenza: “la curiosità”. Non è un fattore da poco, è l’ingrediente principe, il tocco di classe, quello che differenzierà la vostra compilation dalla classica lista della spesa. Essere curiosi permette di osare, di scegliere dischi secondo i propri gusti, la compilation è vostra, è il vostro messaggio! Evitate la routine, la noia, e ricercate il nuovo. Fate in modo che gli altri non si aspettino cio’ che troveranno ed
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