Il tuo blog…

Di Maria Francesca Bernava   “Mamma, perché sulla scatola della macchina rossa c’è la foto solo di un maschio? Anch’io voglio giocare con la macchina rossa, anzi da grande ne voglio una vera perché quando sono alta come te voglio fare quella che guida le macchine”. Viola si stupisce, anzi a dirla tutta, non le piace proprio che nel reparto giochi del supermercato ci siano i “giochi per le femmine” e i “giochi per i maschi”. A lei il mini aspirapolvere e gli smalti per le unghie non interessano e di bambole ne ha già tante. Viola vuole guidare le macchine. Le macchine rosse. Poco più in là, sempre nel reparto dei giochi per i maschi, una mamma sgrida il suo bambino che piange e fa i capr

di Chiara Gambassi Eccomi alla conclusione di questa settimana da DJ… un grazie immenso e caloroso alla famiglia di Segni Concreti, a D e C che mi hanno lanciato questa sfida e coinvolto in questo progetto. Saluto con molto affetto tutti quelli che hanno dato uno sguardo alla pagina durante questa settimana che mi ha vista protagonista della pubblicazione e spero che si sia accesa qualche “lampadina”, anche solo di curiosità. In ogni post c’è un pezzo di me… non a caso ho iniziato con Janis Joplin… “Piece of my heart”: ho cercato di condividere con voi un pezzo di cuore, avete visto una me autentica e senza filtri… è il regalo più bello che si possa fare! Fare tutto questo implica una buona

di Marco Paoletti     Ringrazio Segni Concreti per la divertente opportunità. Paradossalmente avevo un pò di ansia, stiamo parlando sempre di dire qualcosa di personale in casa di altri. Non bisogna mai perdere la propria personalità ma serve il rispetto di chi ti ospita. Spero di aver comunicato entrambe le cose. Lo dico perchè non è facile parlare attraverso la musica, eppure è uno dei mezzi di comunicazione più potenti, e anche primordiali dell’uomo.   Non contano i gusti personali, se mi chiedete che musica preferisco rispondo subito Blues del dopo guerra alla John Lee Hooker, il rock anni ’70 degli Who, dei Jefferson Airplain o Beatles, o il rock blues di ROry

di Federica Bacci Concerto dei Blue a Lucca, 2003. La mia vera iniziazione alla musica è stata quella. È da lì che ho capito che una delle cose che mi fa sentire più viva è andare ai concerti. È una metafora della vita, no?! Tu stai lì in piedi ore ed ore sotto il sole cocente ad aspettare quelle sue ore di live che quando arriveranno dureranno 10 minuti. Sei sporco, stanco, non ti senti più le gambe ma sei felice.   La musica è tutto, è l’umore con cui mi sveglio la mattina ed una delle poche cose che riesce a farmelo cambiare repentinamente. Non c’è rabbia più grande di quella di quando sono in treno, in autobus, in aereo e mi son dimenticata le cuffie.   Non esiste s