di Francesco Moody Germani Il viaggio è finito, sono tornato a casa. La valigia più leggera ma decisamente più piena. La musica è universale, unisce le diversità e le preserva amiche, è patrimonio dell’essere umano come ogni cosa che sia arte o cultura. Nella chitarra peruviana suonata stanca da un artista di strada c’è la stessa vibrazione malinconica della voce di Willie Nelson sul palco con davanti diecimila persone con accendini e telfoni accesi. Nei djembe picchiati davanti al fuoco in Kenya in una serata posticcia a pagamento per turisti (non viaggiatori), c’è comunque la stessa energia della grancassa delle innumerevoli band metal (e tutte le sue infinite declinazion
Mare e terra Di Emma Boncompagni Volgo lo sguardo verso il finestrino. Mare e terra si baciano danzando in linee frastagliate. Non mi sento a miglia di distanza da loro, la lontananza fisica non ne comporta una emotiva. Sono lì con loro, con la voglia di volare senza artifici sotto i piedi e, un po’, grazie a loro, lo faccio. Volare per vedere, volare per conoscere. Prospettive mai sperimentate prima e un’apertura che solo terre e mari diversi da quelli che ci hanno partorito possono ispirarci. Ecco le aspettative del volo. Seduta in un sedile dell’aereo perdo lo sguardo nella Terra, in quei colori sfumati che leggiamo come portatori di distinzioni: mare e terra. Uno di quegli Ying e
di Marco Aurelio Quante strade deve percorrere un uomo prima che lo si possa chiamare uomo? Sì, e quanti mari deve sorvolare una bianca colomba prima che possa riposare nella sabbia? Sì, e quante volte le palle di cannone dovranno volare prima che siano per sempre bandite? La risposta, amico mio, sta soffiando nel vento La risposta sta soffiando nel vento Quante volte un uomo deve guardare verso l’alto prima che riesca a vedere il cielo? Sì, e quante orecchie deve avere un uomo prima che possa sentire la gente piangere? Sì, e quante morti ci vorranno perchè egli sappia che troppe persone sono morte? La risposta, amico mio, sta soffiando nel vento La risposta sta soffiando nel vento Qua
di Roberto Gennari …e anche stavolta siamo arrivati alla fine della settimana di #RadioConcreta in un baleno. Partendo da Seattle, attraversando terre fredde in cui però trovare calore nella musica, come un esploratore ottocentesco (Canada, Scozia, Islanda, Inghilterra), e chiudendo infine in Toscana. Miracoli di internet, di quello buono. A differenza delle mie precedenti playlist per #SegniConcreti, però, questa non era interamente pianificata in anticipo. Certo, alcuni pezzi sapevo già che li avrei messi, ma su altri ho deciso al momento, lasciandomi guidare dall’istinto o semplicemente sbirciando il mobiletto dei CD. Perché il mondo come lo vorrei è un posto dove è ancora bel
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